Zoom in / zoom out
Dare/lanciare uno sguardo indica l’atto fugace che raccoglie un’impressione con una valenza più estetica che riflessiva.
Lo scenario attuale, con le sfide imposte dal cambiamento climatico e dalla progressiva riduzione delle risorse, richiede un’integrazione a questo “approccio estetico-funzionale”, uno sguardo capace di comprendere le dinamiche di trasformazione dei paesaggi.
Il giardino nasce dalla volontà di coniugare la necessità di concepire uno spazio godibile e funzionale, con quella di poterlo gestire con risorse limitate e cercando di mantenere sufficientemente alto il valore ecologico del giardino. Abbiamo dato forma a questo binomio, immaginando un “giardino bifronte” in cui un lato potesse idealmente racchiudere tutte le caratteristiche del giardino paesaggistico mentre l’altro lato potesse esprimere il rigore geometrico del giardino formale.
Queste componenti sono racchiuse in uno spazio limitato che ne evidenzia e amplifica benefici e svantaggi, apparenti o reali. Sì perché, se un giardino che appare ben curato rivela criticità che vanno gestite sul lungo periodo, al contrario un giardino apparentemente “incolto” rivela un valore ecologico e delle potenzialità inaspettate.
La massima espressione dello “sguardo rivelatore” è il Giardino bruciato, che appare come l’antitesi dell’idea stessa di rigoglio, ma dove tutto è in realtà in divenire grazie a piante capaci di sviluppare degli adattamenti al fuoco. Si tratta evidentemente di una provocazione, per evidenziare che uno sguardo fugace non è più sufficiente, abbiamo anche la responsabilità di capire le dinamiche evolutive del paesaggio per trasformarlo con consapevolezza e prendercene cura.
- Ecosistema Poletto Piante di Gianfranco Poletto