Circumitus

“Circumitus” vuole creare uno spazio nuovo, inusuale, in un’area dimenticata o poco valorizzata.

Un luogo che permetta al visitatore di staccarsi dalla quotidianità e tuffarsi in una dimensione intima e contemplativa.

Il concetto di “Altrove” è interpretato come un viaggio interiore, un luogo della mente in cui rifugiarsi, dove il tempo sembra rallentare e il ritmo della vita, da frenetico e confusionario (all’esterno del cerchio), diventa silenzioso (all’interno de cerchio) e la mente trova la sua strada introspettiva.

Il progetto parte da una riflessione sulla possibilità di trasformare i molti spazi urbani residuali, quelli che rimangono vuoti tra una costruzione e un’altra, tra una strada e un’altra, spesso percepiti come anonimi degradati e privi di valore, “ Posti Vuoti ”: noi crediamo che possano avere un valore intrinseco e che le comunità potrebbero farli rinascere come luoghi capaci di ospitare esperienze di questo tipo.

Persino aree come il centro di una rotonda stradale o un’aiuola spartitraffico possono diventare veri e propri giardini, trasformandosi in microcosmi naturali di bellezza e riflessione, all’interno del tessuto urbano, protagonisti e non più vuoti.

Questa scelta progettuale non solo valorizza luoghi spesso ignorati che rischiano di diventare elementi di degrado, ma invita a ripensare la città come una rete di spazi che dialogano con le esigenze emotive e psicologiche dei cittadini.

L’approccio progettuale elaborato in questa soluzione mira a creare un’esperienza universale, in cui il visitatore si trova immerso in un’atmosfera labirintica apparentemente complessa, ricca di stimoli sensoriali dove la natura ha ripreso il comando, uno spazio privo di riferimenti precisi, senza inutili arzigogoli, senza fioriture sfavillanti, ma dove ognuno può creare seguire il suo percorso di scoperta lasciando spazio alla libera interpretazione.

Il giardino non è quindi un luogo definito, ma una condizione dell’anima, un rifugio simbolico che potrebbe nascere ovunque, suggerendo che ogni angolo della città può essere valorizzato, può diventare un “Altrove”.