Strappo vegetale

La città contemporanea si presenta spesso come un palinsesto disordinato e confuso, con luoghi ed immobili non più utili alle originarie esigenze funzionali e contrassegnata da paesaggi scialbi: i “vuoti urbani” si insinuano fra i quartieri e le infrastrutture delle città, senza una logica formale, in un crescendo cui non si sa porre rimedio. Il progetto immagina di ricucire la trama di luoghi inutilizzati e degradati, uno spazio in cui lo spettatore possa riappropriarsi di un pezzettino di città: un’invasione della natura che riprende spazi che anticamente possedeva, sabbie e terreni che fuoriescono da fenditure dell’asfalto e creano isole colonizzate dal verde, fino ad evolversi in piccole colline. La riconquista degli spazi porta la collettività a riottenere luoghi di ritrovo e discussione, oasi di pace nel mezzo del caos cittadino dove si possono incontrare tutti i generi di persona: il bambino, l’anziano, il ricco, il povero, tutti insieme a formare ordinarie scene di vita collettiva. Il percorso di visita attraverserà il “vuoto urbano” dove saranno presenti differenti tipologie di pavimentazione ed essenze che andranno a ricreare un nuovo paesaggio, dove la natura si fa promotore della riconquista degli spazi.